Cassino – PM10 – gli esperti dicono che non si risolve con la chiusura del centro città
A marzo del 2014 presso la sala Restagno del comune di Cassino si è tenuta una conferenza sulla questione sforamento della soglia di inquinamento da PM10. In quell’occasione docenti dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale spiegarono ai presenti – tra cui c’eravamo anche noi di Meritocrazia Italiana – che la questione dell’inquinamento a Cassino non si sarebbe mai potuta risolvere con la chiusura del centro cittadino. A loro dire sarebbe stato solo un «provvedimento inutile»!
In seguito a ciò abbiamo chiesto al Sindaco, attraverso una petizione civica sottoscritta da tanti cittadini di Cassino (→clicca qui per vederla←), di non continuare a chiudere solo una parte della città e di studiare soluzioni alternative al problema; abbiamo anche avanzato una reale proposta che viene usata in altre città italiane e che da buoni risultati! →clicca qui per vederla←
Da qualche tempo il problema dell’inquinamento atmosferico nella nostra città si sta riproponendo con maggiore forza, infatti le centraline di misurazione hanno registrato il livello record di 172 ug/m3.
Oggi però si prova a risolverlo con il vecchio metodo già bocciato in precedenza da esperti dell’università!!!
Ma da marzo scorso ad oggi non si poteva trovare una soluzione per tentare di prevenire il problema? Chi doveva approfondire la questione? Perché non lo ha fatto? Crediamo proprio che qualcuno dell’amministrazione debba rispondere pubblicamente a queste domande!!!
In ogni caso qui di seguito inseriamo una foto che mostra chiaramente la posizione del nostro territorio: ci troviamo in una vallata, quindi circondati da montagne!
Questa situazione geografica ci penalizza fortemente per quanto riguarda il ristagnamento dell’aria, specialmente in condizioni meteorologiche come queste: persistenza di alta pressione con assenza di pioggia e di vento.
Se pensiamo poi che, sempre in questa vallata, c’è il transito delle auto dell’autostrada, è presente il grandissimo termovalorizzatore di San Vittore e ci sono innumerevoli aziende possiamo ben capire di che proporzioni può diventare il problema inquinamento.
Se si immettono in atmosfera in continuazione polveri (PM10) e quest’ultima rimane ferma anche a causa delle “pareti” che formano le montagne, le cose davvero possono solo peggiorare!!!
Il problema fondamentale, a nostro avviso, è dato soprattutto dal termovalorizzatore di San Vittore (che sembra abbia aperto la terza bocca) che, vista la presenza dell’altra grande fonte di inquinamento (autostrada) non doveva essere costruito nella stessa vallata….
Quindi oggi chiediamo nuovamente all’amministrazione di non continuare ad attuare la chiusura totale della nostra città, specialmente in questi giorni in cui i negozianti fanno il fatturato di un anno intero. Continuare in questa direzione significherebbe solo voler danneggiare una parte dei cittadini di Cassino. Ricordiamo che “sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”!
Perché non ci impegniamo tutti a far cessare le attività del termovalorizzatore di proprietà di Acea? Ma forse questa battaglia andrebbe contro gli interessi famigliari di qualche nostro Amministratore………….
Cassino li 30 dicembre 2015
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