Bosco Vandra – progetto di recupero agro faunistico
L’area boscata deriva da un rimboschimento effettuato alla fine degli anni settanta dalla S.A.F. (ente nazionale Cellulosa e Carta) con piante di Pinus radiata, con sesto d’impianto 3 x 3, per un investimento di circa 1100 piante /ad ettaro per un totale di circa 46000 alberi. La funzione del bosco era quella esclusiva della produzione di cellulosa per la produzione di carta. A seguito del commissariamento del E.N.C.C. si è determinato l’abbandono di quelle pratiche selvicolturali di cui il bosco aveva necessità. Sono venuti a mancare interventi quali, lavorazioni, concimazioni, trattamenti antiparassitari, sfoltimenti, diradamenti selettivi e potature.
Con ritardo si è effettuato intorno agli anni 90 diradamento (per file alterne) che ha determinato l’attuale sesto d’impianto 3 x 6.
Attualmente il popolamento è costituito da una pineta coetanea di circa 35 anni, avente come specie principale il Pino radiata. La densità del popolamento è pressoché omogenea su 2/3 della superficie. Si evidenziano, purtroppo, zone che sono state ingiustamente adibite a discariche come testimoniano le foto qui di seguito.
Il progetto riguarda la bonifica e conseguente riqualificazione dell’area denominata Bosco Vandra, consistente nel diradamento della porzione di bosco non particolarmente compromessa e nel taglio a raso, con successivo e immediato rimboschimento con flora autoctona, della porzione di bosco maggiormente danneggiata da insetti, incendi e altro (come meglio specificato nella relazione tecnica forestale).
Altresì nella porzione dell’area attualmente libera da flora, verrà realizzata un’ area erborata attrezzata con strutture da picnic (tavoli e panche in legno, gazebi e barbecue realizzati con muretti a secco). Inoltre nella porzione di bosco oggetto dell’intervento di diradamento adiacente l’area erborata verrà realizzato un percorso avventura, volto alla fruizione e vivibilità del bosco.
Nella sistemazione dell’area verranno impiegate tecniche di ingegneria naturalistica atte a riqualificare l’intera area e tutelare, mantenere e conservare le caratteristiche originarie del territorio, consistente nel ripristino dei percorsi esistenti e delle linee taglia fuoco, nella sistemazione della regimentazione delle acque consistente nella realizzazione dei canali di raccolta delle stesse, confluenti nell’attuale zona di ristagno (laghetto naturale).
- Descrizione delle opere di ingegneria naturalistica utilizzate
Muretti a secco (Barbecue)
Realizzati in pietrame raccolto in loco consistente nella realizzazione di tre pareti per un massimo di 100 cm di altezza con spessore variabile dai 30-60 cm..
Tavolo PIC-NIC con panche in legno incorporate
Struttura realizzata in legno di pino di Svezia impregnato a pressione con sali minerali atossici.
Listoni di sezione mm. 90×45 – Dimensioni cm. 190x150xh.75.
Recinzione
Recinzione dell’intera area con staccionata rustica a croce di S. Andrea, formata da paletti di legno in castagno del diametro 8-10 cm., infissi nel terreno e posti ad un interasse di 150 cm circa.
Canali di raccolta delle acque
I canali di raccolta delle acque verranno realizzati mediante canalette in legname e pietrame, consistenti:
- nella preparazione del fosso con scavo a sezione obbligata.
- Cabaletta in legnane e pietrame di forma trapezia, alta 80 cm., con una base minore di 70 cm e una base maggiore di 170 cm.
- Realizzazione del fondo della canaletta con la posa in opera del pietrame.
- Costruzioni delle pareti oblique con tondame di larice o di castagno (diametro 10-20 cm) disposto in senso longitudinale.
- Ogni due metri il tondame andrà ancorato, tramite chioderia, a dei pali di larice o castagno (diametro 15 cm) infissi nel terreno secondo la pendenza del lato obliquo della canaletta stessa.
- Ogni 5-7 metri, inoltre, andrà inserita nella parte sommatale della cabaletta una traversa in tondane, per l’irrigidimento della struttura
Laghetto naturale di raccolta
Sistemazione delle sponde del laghetto in parte con pietrame raccolto in loco con canalette in legname e pietrame come meglio specificato nella tipologia dei canali di raccolta dell’acque.
L’area attrezzata potrà essere fruibile da tutti: cittadini, famiglie, sportivi, viaggiatori, turisti, ecc. ecc; inoltre, portando occupazione sul territorio (Il piano economico redatto prevede un inserimento lavorativo per n.° 27 unità), diverrà attrattiva di altre attività inerenti la cura della persona e la fornitura di beni e servizi.
N.B. Ai sensi della legge sul diritto d’autore (L. 22 aprile 1942 n. 633) si fa espresso divieto di riproduzione dei contenuti del presente articolo da parte di terzi.
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